“Siamo euforici, perché questa nuova cantina ci permette di lavorare in maniera più coerente, essendo tutto raggruppato al nostro interno”. Giulio Barzanò, a capo di Mosnel con la sorella Lucia (quest’ultima è stata presidente della Strada del Franciacorta), racconta così l’investimento che ha permesso alla società familiare dei Barzanò Barboglio di disporre di una nuova struttura contemporanea, che si affianca alla cantina storica dell’azienda in contrada Barboglio, nel borgo Mosnel, composta da tre piani interrati e tremila metri quadrati destinati alla maturazione e all’affinamento dei suoi spumanti metodo classico Franciacorta docg. E se la cantina storica continuerà a rappresentare il primo passaggio della produzione, essendo atta alla ricezione delle uve, alla selezione e alla vinificazione, il nuovo edificio offre a Mosnel la possibilità di gestire in maniera razionale e senza affanni tutta l’evoluzione del prodotto, il cui potenziale di longevità è apparso con chiarezza durante la verticale del Parosé, Franciacorta millesimato che in occasione dell’inaugurazione è stato degustato fino alla prima annata datata 2001.
L’investimento per la nuova cantina è stato ingente. “Siamo sui 2,5 milioni di euro, fortunatamente l’Europa ci ha dato una mano attraverso il piano di sviluppo rurale. Non avremo grandi possibilità di crescita in termini quantitativi, perché per scelta Mosnel lavora soltanto a partire dalle proprie uve, ma potremo senz’altro essere più agili”, afferma Barzanò. L’idea guida alla base della nuova cantina è quella di permettere ai vini, potendo disporre di uno spazio più ampio, di affinarsi per un periodo ancora più lungo. Una particolare attenzione è rivolta alla sostenibilità, coerentemente per un’azienda che opera in regime di agricoltura biologica. “Abbiamo creato fuori dalla cantina un Agri-BioBed, cioè un sistema filtrante biologico evoluto e isolato dall’ambiente, per mantenere ai minimi l’impatto della cantina sull’ambiente. È un’importante innovazione, grazie alla quale riusciamo a rendere ancora più sicuro, pulito e naturale il nostro processo produttivo”, sottolinea il contitolare.
Mosnel produce tra 200 e 250mila bottiglie l’anno, a seconda della generosità del raccolto, per un giro d’affari prossimo ai tre milioni di euro. In sostanza, la cifra investita nella cantina è di poco inferiore al suo giro d’affari annuo. L’export rappresenta circa il 12% del fatturato, un dato abbastanza in linea con quello della denominazione. “Contiamo di riuscire a crescere soprattutto oltre confine – promette Barzanò – e in prospettiva ci piacerebbe puntare sull’accoglienza, anch’essa mirata al turista proveniente dall’estero, investendo nel recupero di alcuni immobili presenti all’interno delle nostre proprietà”. Tra queste spicca la maestosa villa padronale, attorno alla quale si estende il parco vitato dove sono coltivati i vigneti di Chardonnay, Pinot bianco, Pinot nero che danno vita ai Franciacorta docg firmati Mosnel, per 41 ettari vitati di superficie complessiva.