Nata nel 2015 a Milano in viale Vittorio Veneto come singolo locale specializzato in hamburger vegani, Flower Burger oggi ha raggiunto quota 12 store, concretizzando il sogno del suo fondatore Matteo Toto: quello di realizzare una catena di ristoranti per rinnovare il concetto del panino più venduto al mondo senza utilizzare proteine animali e uscendo dalla visione ortodossa del prodotto vegano per entrare nello spirito dei “figli dei fiori” in chiave moderna attraverso l’utilizzo del colore nei suoi panini.
La dodicesima veganburgheria sarà aperta il 25 giugno a Marsiglia: si tratta della prima apertura in Francia e della seconda all’estero dopo quella già effettuata a Rotterdam in Olanda. “Dallo scorso anno – racconta Toto a Pambianco Wine&Food – siamo riusciti a potenziare il numero di affiliazioni, che però non sono semplici franchising con cessione di licenza in cambio di royalty. Agli affiliati diamo la fornitura completa degli ingredienti, preparati all’interno del nostro laboratorio da 600 metri quadrati a Milano e che ci permette di coprire l’intero fabbisogno della rete di negozi. Oltre ai franchising, abbiamo due locali a gestione diretta a Milano e per il futuro puntiamo ad altri locali di nostra proprietà perché l’obiettivo è mantenere un modello di sviluppo ibrido”.
Nella seconda parte dell’anno partiranno altri cinque locali. Il più importante sarà quello di Barcellona, perché servirà come test per sviluppare un piano di quindici aperture programmate in sette anni. Ci saranno poi Brighton, progetto pilota per il Regno Unito, e Dublino, mentre per l’Italia sono in calendario gli openings di Firenze a metà luglio e successivamente di Trieste.
Nel 2018 i due locali a gestione diretta hanno permesso a Flower Burger di incassare 1,1 milioni di euro, che salgono a 3,3 considerando gli altri store. Alla fine dell’anno, il giro d’affari previsto è di 6 milioni di euro di cui 1,2 diretti e 4,8 tramite franchising. La società resta sotto il controllo di Matteo Toto che ha quasi l’80% delle quote, ma in prospettiva è prevista l’apertura a un partner finanziario. “Ora che siamo in Champions League, abbiamo bisogno di giocatori adatti a disputare i match che ci aspettano. Si tratta di un passaggio delicato, perché spesso la finanza punta a massimizzare i risultati a breve termine mentre noi stiamo costruendo un progetto di lungo periodo, ma sto discutendo con vari potenziali partner e credo che troveremo quello adatto a noi”, conclude.