Il cambio di location non ha funzionato e così, al ristorante Four Seasons di New York, è calato il sipario. L’11 giugno è stato effettuato l’ultimo servizio in sala e poi stop a sessant’anni di storia, dal 1959 a oggi, e di power lunch, definizione coniata nel 1979 dalla rivista Esquire per descrivere i pranzi dei potenti che si sono susseguiti all’interno del Seagram Building, location abbandonata nel 2016.
Fu allora che i proprietari Julian Niccolini e Alex von Bidder decisero di posizionare la nuova sede a poca distanza dalla precedente, in Midtown a Manhattan, all’altezza della 49.ma strada. E non lesinarono investimenti, mettendo sul piatto ben 30 milioni di dollari per dare un futuro a una vera e propria istituzione della ristorazione newyorchese.
Il tentativo di rilanciare il Four Seasons si è scontrato non solo con il cambiamento di un’epoca, ma anche con il coinvolgimento di Julian Niccolini nello scandalo #metoo e il suo conseguente allontanamento.
Alex Von Bidder, rimasto da solo al comando del ristorante (nelle cui cucine, dalla riapertura, ha operato lo chef messicano Diego Garcia), ha commentato: “Non si riesce più ad attrarre la clientela di una volta”. Si era parlato di un tentativo di prolungare l’agonia per altri sei mesi ma alla fine il pool di investitori che aveva supportato la ripartenza del Four Seasons ha deciso che era meglio non perdere altro denaro.