Milano sta diventando sempre più golosa di tipicità dolciarie regionali e il cannolo siciliano espresso di Ammu conquista spazio, aprendo il suo quarto punto vendita in via Broletto. Per la catena fondata da Stefano Massimino, imprenditore che nel 2015 a Expo riuscì nell’impresa di conquistare oltre 130 mila clienti con uno dei dolci-icona della Sicilia, si tratta della sesta location in tutto, sommando le quattro milanesi (Garibaldi, Magenta e Porta Romana oltre a Broletto) e le due romane (Libia e centro commerciale Happio). In zona Cordusio, si replica pertanto la formula che prevede la farcitura in loco delle cialde prodotte a Catania con ricotta di pecora in arrivo da un caseificio palermitano e con altri ingredienti made in Trinacria.
Anche in Broletto, l’apertura segue lo stesso principio degli altri locali: no franchising, sì alla gestione diretta. “Non credo nel franchising puro, mentre sono un convinto sostenitore dell’apertura a investitori privati che hanno fiducia nei nostri progetti e vogliono entrare nel capitale con i propri mezzi”, spiega a Pambianco Wine&Food l’imprenditore, a capo della società Impex, titolare del marchio e operatore in prima persona sulla piazza di Milano, mentre a Roma è azionista al 60% della società Il Carretto che ha avviato i due store capitolini. La scelta di Broletto, location individuata con l’intermediazione immobiliare di Engel & Völkers Commercial, è stata anticipata lo scorso anno da un temporary nella stessa zona, durante la Milano Food Week, con ottimi risultati. “Si tratta di una bella opportunità in una zona centralissima e densa di uffici. Inoltre, la proprietà ama il nostro prodotto e ci ha dato fiducia. È una sfida importante”, commenta Massimino.
Il giro d’affari consolidato di Ammu ha raggiunto nel 2018 quota 1,4 milioni di euro e quest’anno, con la nuova apertura di Broletto e con l’anno pieno del centro Happio a Roma lungo la via Appia, dovrebbe superare i 2 milioni. Da questa base, il brand dovrebbe svilupparsi aggiungendo entro dicembre un altro locale sempre a Milano, preferibilmente in area Porta Nuova, per poi raddoppiare a Roma e iniziare a considerare lo sviluppo all’estero. “La prima apertura potrebbe riguardare la Germania, ma poi potremmo puntare su Stati Uniti, Francia e Dubai. La crescita potrebbe essere anche più rapida e non sono mancate proposte da parte di investitori che però volevano entrare nelle logiche di gestione, cosa che non abbiamo mai permesso perché riteniamo che la governance debba restare nostra per tutti i punti vendita”, afferma il titolare della catena.
Oltre ai cannoli, Ammu offre altri dolci siciliani e durante la stagione estiva punta molto sulle granite e sui gelati naturali a base di frutta mantecata. La quota di fatturato derivante dalla consegna a domicilio con il food delivery non supera il 10% a Milano ed è anche più bassa a Roma. Massimino non ha intenzione di accelerare sotto questo fronte e ipotizza semmai una gestione diretta delle spedizioni a casa del cliente. “Inizieremo a Milano il prossimo mese. Lo facciamo perché una consegna mal gestita danneggia il prodotto, che nel nostro caso è particolarmente delicato, e poi rischia di farci perdere il cliente”, sostiene. Ci sono dunque prospettive di incremento occupazionale per Ammu, che attualmente occupa una quarantina di addetti tra full e part time su Milano e Roma, a cui vanno aggiunte le tre risorse umane impegnate nell’amministrazione nella sede centrale di Acireale.