Caviro, secondo player italiano del vino per fatturato, ha inaugurato ieri (lunedì 28 gennaio) nella sede di Forlì due impianti di confezionamento dedicati alla linea vetro e Tetra Pak. Per la Cooperativa Agricola Viticoltori Romagnoli, la decisione di rinnovare gli impianti ha richiesto investimenti per complessivi 6,4 milioni di euro. La mossa è stata effettuata per aumentare il potenziale produttivo annuo di circa 50 milioni di bottiglie e di oltre 24 milioni di brik. Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, lo stabilimento di Forlì certificato SA800 sulla responsabilità sociale di impresa, potrà raggiungere una potenzialità produttiva di 1,2 milioni di pezzi al giorno.
“Per rispondere sempre meglio alle esigenze dei mercati internazionali, puntiamo a raggiungere con questo maxi investimento obiettivi di efficienza, flessibilità e contenimento dei costi, anche energetici”. Così ha affermato, durante l’inaugurazione, il presidente del gruppo Caviro, Carlo Dalmonte. La nuova linea di imbottigliamento in vetro e plastiche bio può lavorare fino a 18mila bottiglie l’ora; la linea Tetra Pak è invece dedicata alla lavorazione esclusiva del formato Prisma Square da 0,5 litri e ha una capacità di lavorazione di 8.000 brik/ora.
Il gruppo Caviro fa affidamento su una rete molto ampia di viticoltori, pari a 12mila soci, in grado tutti assieme di conferire il 10% dell’intera produzione italiana di uva. Le aziende che forniscono Caviro hanno vigne in Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia, Toscana e Sicilia. Nel 2018, Caviro ha raggiunto 315 milioni di euro di fatturato consolidato. Opera nel mercato perlopiù con marchi entry level, tra cui il noto Tavernello, a cui si aggiungono il marchio premium Romio e i superpremium Gerardo Cesari, Cantina di Montalcino, Leonardo, Da Vinci.