Claudio Castiglioni ha detto addio a Tod’s qualche mese fa, dopo una lunga carriera culminata nel ruolo di general manager del marchio ammiraglia del gruppo di Della Valle, e si è dato all’olio extravergine di oliva, il primo con DNA certificato. Il suo buen retiro è nelle colline umbre, a Castello Monte Vibiano Vecchio, tenuta di proprietà della famiglia Fasola Bologna, che lo ha nominato amministratore delegato.
Sono oltre 12.000 gli olivi e vigneti coltivati sulle colline che cingono il castello, Qui Castiglioni riesce a far convivere concetti come “nicchia di mercato” e “venti milioni di bottiglie” ma non c’è conflitto, perché si tratta di bottigliette monodose da 10 millilitri di olio extra-vergine di oliva che, con questo formato, raggiungono le first e business class di compagnie aeree come American Airlines, SAS, British Airways, Cathay Pacific, China Airlines, Emirates, Saudi, Singapore e Qatar Airways, solo per citarne alcune.
Il 90% dell’olio prodotto da Castello Monte Vibiano Vecchio finisce sul mercato estero, “ragione per cui – racconta Castiglioni – uno degli obiettivi del 2019 è di rafforzarci in Italia, con un progetto di wellness mediante natura. In particolare, grazie a una tecnologia che ci permette di incapsulare le straordinarie virtù antiossidanti e polifenoliche del nostro olio le cui peculiarità sono divise tra 11 cultivar autoctone con esemplari anche fino a 400 anni di età”.
Qui sta il futuro di Castello Monte Vibiano Vecchio nonché la ragione che ha spinto Claudio Castiglioni a entrare nell’olio lasciando Tod’s dopo 33 anni di carriera. I principi attivi antiossidanti delle olive spalancherebbero alla società umbra nuove frontiere: non ultima, quella che, partendo sempre dal formato della bottiglia, permette al consumatore di avere a portata di mano “il proprio olio extravergine di oliva ad uso sia alimentare che cosmetico”.