A Citylife è già comparsa l’insegna di Peck. Il tempio della gastronomia milanese si appresta ad aprire il suo secondo punto vendita da 300 metri quadri in posizione privilegiata tra le torri del nuovo quartiere residenziale e commerciale che occupa gli spazi della vecchia fiera. “Avrà tre anime: negozio con gastronomia, enoteca con cocktail bar e un suggestivo ristorante”, racconta in anteprima a Pambianco Wine&Food Leone Marzotto, che finalmente intravede la prima concretizzazione della sua volontà di creare una piccola catena a marchio Peck. L’apertura è prevista per la seconda metà di novembre.
Da tempo Marzotto aveva individuato l’area compresa tra Portello e Pagano come posizione ideale per iniziare l’espansione. “Avevamo visto diverse location – sottolinea Marzotto – e nessuna ci aveva convinto. Occorreva qualcosa di coerente e allineato al prestigio del marchio. Questa lo è, perché ci affascina il contrasto tra un quartiere così moderno e la tradizione della nostra gastronomia, ci piace l’idea di proiettarci nel futuro”. Inoltre, Peck non sarà all’interno della food court bensì all’esterno e in posizione sopraelevata, che gli consentirà di dominare dall’alto la piazzetta sottostante e di disporre non solo di 50 coperti all’interno (36 nei tavolini e i restanti 14 al banco gastronomia), ma anche di una sessantina nello spazio esterno, disponibile a partire dalla primavera.
Le materie prime di Peck Citylife arriveranno perlopiù dai laboratori di via Spadari. L’obiettivo è mantenere gli standard qualitativi dell’insegna con il potenziamento, in Tre Torri, del servizio di ristorazione. Leone Marzotto precisa: “La sera, in particolare, Peck Citylife sarà un ristorante per buongustai. Abbiamo l’ambizione di servire il miglior risotto e la migliore cotoletta alla milanese della città”. Il progetto del nuovo spazio è stato affidato allo studio Vudafieri Saverino Partners.
Intanto la società controllata da un ramo della famiglia Marzotto continua a crescere. Il 2018 si chiuderà sui 17 milioni di euro contro i 16,6 milioni dell’ultimo esercizio fiscale, in attesa di raccogliere dal 2019 i benefici della nuova apertura.