“Rinascente è stata un’opportunità, siamo stati contattati da loro e oggi abbiamo aperto in Duomo”, racconta a Pambianco Wine&Food Federico Bollito, fondatore e CEO di God Save the Food, realtà da 7 milioni di ricavi previsti a fine anno contro i 5,5 milioni dell’ultimo esercizio. Per il gruppo di ristorazione che fa capo a tre soci ciascuno con il 30% delle quote azionarie – si tratta di Alessandro De Negri, Margherita Gnutti e dei fratelli Federico e Giovanni Cozza – e per il restante 10% allo stesso fondatore, si tratta della quarta location dopo quella originaria di via Tortona 34, aperta nel 2011, alla quale hanno fatto seguito piazza del Carmine in Brera nel 2015 e viale Piave all’inizio di quest’anno.
“Al di là dell’aspetto economico, entrare in Rinascente ci offre una bella possibilità in previsione dell’internazionalizzazione del nostro brand, perché vogliamo portarlo non soltanto nel resto dell’Italia, magari iniziando da Roma, ma anche in nord Europa”, sottolinea Bollito. Il tutto con l’impronta di locale smart, al tempo stesso punto di ritrovo e luogo dove trascorrere il tempo degustando piatti di ispirazione altrettanto internazionale come wok a base di verdure servite con riso Thai, club sandwich ed healthy bowl, con l’aggiunta di classici italiani come la battuta di Fassona e il ‘piattone’ di prosciutto crudo e bufala.
L’attuale azionariato di God Save the Food è anche pronto ad aprire il capitale all’ingresso di soci esterni. “Sarebbe importante trovare un compagno di viaggio per la prossima fase di crescita”, precisa Bollito, non entrando nel merito delle percentuali che la compagine sarebbe disposta a cedere. “Crediamo che la nostra formula, basata su un locale dall’ambiente curato e confortevole, una sorta di club scelto dalla clientela per incontrarsi o per lavorare degustando una centrifuga, possa funzionare in molte altre città”.
Intanto God Save the Food cresce anche in formula food truck. “Inizialmente avevamo scelto le quattro ruote perché volevamo portare in giro per l’Italia la nostra cucina, salvo poi scontrarci con la complessità delle normative nazionali e soprattutto comunali… abbiamo pertanto cambiato strategia e oggi puntiamo su catering o eventi speciali come quelli realizzati con Fiera Milano o con BolognaFiere per Cosmoprof”.
God Save the Food stima di poter servire entro fine anno ben 300mila coperti e saranno molti di più nel 2019, quando i due nuovi locali saranno entrati a pieno regime. Il gruppo attualmente può contare su cento dipendenti.