La settima edizione di Bottiglie Aperte, con il trasferimento dal centro congressi Stelline a Superstudio Più, si conclude con un +25% di visitatori, per un totale di cinquemila presenze. Il dato conferma un trend di crescita per la manifestazione dedicata all’horeca, inserita quest’anno nel programma di Milano Wine Week e in grado di aumentare del 70% il numero di espositori.
“Abbandonare le Stelline è stata una decisione sofferta – spiega a Pambianco Wine&Food Fabio Dossena, managing partner di Aliante Business Solution, società che dal 2015 organizza Bottiglie Aperte attraverso la controllata Abs Wine&Spirits – ma il numero di iscrizioni pervenute ci avrebbe imposto la suddivisione su due piani e temevamo di non accontentare gli espositori. Per questo motivo ci siamo spostati a Superstudio Più, investendo una cifra importante nell’allestimento e ottenendo un ottimo risultato, nonostante qualche problema a livello di acustica. L’inserimento nel programma di Milano Wine Week non nasce oggi, lo abbiamo organizzato strategicamente due anni fa con Federico Gordini (fondatore di Bottiglie Aperte e presidente di Mww, ndr). E secondo me tutto il progetto diventerà in breve tempo eccezionale non solo come concept, ma anche a livello di risultati”.
L’obiettivo di Aliante è fare di Bottiglie Aperte l’evento di riferimento nel panorama B2B. “La nostra mission – aggiunge Dossena – è consentire alle cantine di fare fatturato. La scelta di ottobre è legata al periodo in cui i ristoranti rinnovano le carte dei vini e noi ci rivolgiamo nello specifico al canale horeca. Sappiamo di mettere un po’ in difficoltà gli espositori, che in questo periodo sono alle prese con la vendemmia, ma è il momento perfetto per fare business. Certamente non vogliamo paragonarci a manifestazioni eccezionalmente più grandi come Vinitaly o Prowein, ma pensiamo di poterci caratterizzare attraverso una serie di asset diversi come il principale B2B italiano del wine”.
Bottiglie Aperte è stata scelta da Aliante come momento di premiazione per le start up più innovative del mondo del vino, attraverso il bando promosso e sostenuto proprio da Abs Investment, veicolo di investimento del gruppo Aliante. Si è imposta Volcanic Wines, realtà creata da Patrizia Legnaro per riunire i prodotti vitivinicoli e non delle 19 aree vulcaniche italiane e venderli nel mondo per mezzo di un unico brand. “Aliante per statuto non può investire in start up – conclude Dossena – ma ha costituito un dipartimento apposito per finanziarle. In passato avevamo offerto un premio in denaro ma non aveva funzionato. Pertanto abbiamo deciso di cambiare la posta in palio, offrendo anno di consulenza strategica gratuita per aiutare i neo-imprenditori a realizzare il loro sogno”.