Pernod Ricard ha chiuso l’anno fiscale 2017-18 con 1,5 miliardi di utile netto (+13%) e poco meno di 9 miliardi di fatturato, in diminuzione dello 0,25% per effetto delle valute, escludendo il quale avrebbe ottenuto una progressione del 6 percento.
In evidenza i consumi nell’area asiatica, +9% esclusi gli effetti valutari, principalmente grazie alla Cina dove il secondo gruppo mondiale degli alcolici ha messo a segno un balzo del 17 percento. In evidenza anche l’India, cresciuta di 14 punti percentuali. Negli Stati Uniti, primo mercato per Pernod Ricard con 2,3 miliardi di euro di incassi, il risultato è stato positivo (+4%), mentre in Europa, dove la crescita è contenuta al +2%, i buoni risultati ottenuti in Germania, Gran Bretagna e Paesi dell’est sono stati parzialmente vanificati dal calo di Francia e Spagna.
Tra i marchi di proprietà spiccano per risultati il cognac Martell e il whisky Jameson, entrambi in crescita del 14% anno su anno.
Pernod Ricard ha fissato l’obiettivo di una crescita tra il 5% e il 7% del reddito operativo corrente escluso l’effetto valutario per l’anno in corso, iniziato a luglio. L’espansione della classe media soprattutto in Cina e in India stanno agendo da volano per le vendite della società. “Stiamo investendo con una logica di medio-lungo termine in questi due paesi”, ha commentato il CEO Alexandre Ricard, prevedendo un primo quarter particolarmente forte in Cina.
La Borsa ha reagito negativamente ai dati, presentati il 29 di agosto. Nella seduta del 30 agosto a Parigi il titolo Pernod Ricard ha perso il 2% chiudendo a 135,6 euro.