Sensazioni positive al primo giorno di Cibus. La 19ª edizione della fiera di riferimento per il food made in Italy è stata inaugurata ieri, lunedì 7 maggio, a Parma, con 3.100 aziende alimentari al via e con 1.300 nuovi prodotti presentati per l’occasione, con la novità dell’area Innovation Corner dove sono stati esposti i cento prodotti più innovativi lanciati durante la manifestazione. Tra i filoni della produzione alimentare italiana in maggior crescita spiccano quelli ispirati a salute e benessere e i piatti già pronti.
A Parma si attendono circa 80 mila visitatori durante i quattro giorni della fiera, di cui il 20% provenienti dall’estero compresi i 2.500 top buyers attratti dal programma di incoming lanciato da Fiere di Parma con il contributo del ministero dello Sviluppo Economico e tramite Agenzia Ice. Sono cento in più gli espositori rispetto all’edizione 2016, grazie anche all’apertura di un nuovo padiglione che porta a 135 mila metri quadri lo spazio espositivo della struttura fieristica parmense.
Trattative commerciali a parte, Cibus ospita anche un ricco programma di eventi e di convegni. Il primo, di questi, dedicato al World Food Research and Innovation Forum organizzato da Aster-Regione Emilia Romagna, ha presentato le tecniche di miglioramento genetico, frutto delle più recenti scoperte scientifiche, alla presenza tra gli altri del presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, e del numero uno di Coldiretti, Roberto Moncalvo.
Tra i temi al centro del dibattito non è mancata la lotta alla contraffazione e al fenomeno dell’Italian sounding, che comporta mancati introiti stimati in 90 miliardi di euro, pari al triplo del valore dell’export alimentare nazionale. “Questo fenomeno – ha sottolineato Scordamaglia – preoccupa ancor di più se andrà ad inserirsi in un contesto di dazi che potrebbero essere posti in essere dagli Usa, un Paese che da solo vale 23 miliardi di euro di Italian sounding”.