Una carta del vino responsabile, il riconoscimento ad Arnaldo Caprai del premio La Buona Italia e l’ufficiale passaggio di testimone per la presidenza del Consorzio Tutela del Gavi da Maurizio Montobbio a Roberto Ghio. Nei giorni scorsi, infatti, il territorio piemontese si è reso protagonista per aver stilato, grazie alla sinergia tra il Consorzio Tutela del Gavi e diverse personalità tra produttori ed esponenti del panorama del vino e della comunicazione, la Carta del vino responsabile, un documento che raccoglie i 10 elementi che costituiscono un ‘manifesto’ per la responsabilità sociale nel mondo vitivinicolo italiano. Questi vengono identificati in: sposare i valori giusti, tutelare la terra, salvaguardare l’acqua, contrastare i cambiamenti climatici, impegnarsi per la sostenibilità, proteggere la biodiversità, credere nelle persone, risparmiare nelle risorse naturali, promuovere la cultura e le arti, creare benessere per il territorio. Un manifesto, quindi, che raccoglie tutti gli aspetti legati al mondo del vino e della sostenibilità, da quella ambientale a quella sociale fino alla tutela dei lavoratori e al rispetto e valorizzazione del territorio.
“Per quanto riguarda la denominazione, credo che si sia arrivati a un punto in cui si ha la necessità di svolgere una doverosa analisi sulla identità, identità che viene espressa anche nel nome, ovvero denominazione di origine controllata, dove la parola ‘origine’ rappresenta proprio l’identità. E dopo 20 anni, riuscire a ragionare in questi termini, come abbiamo fatto con questo workshop, è importante. Il lavoro fatto va mantenuto aperto per dare origine a un tavolo dove tutti i principali player del settore possano confrontarsi, sia per quanto riguarda il territorio del Gavi che gli altri, facendo anche da apripista ad altre realtà agricole”, ha raccontato a PambiancoWine Roberto Ghio, neo presidente del consorzio che ha ricevuto testimone proprio dal suo predecessore Montobbio in occasione della tavola rotonda.
Sempre in occasione del workshop, Arnaldo Caprai è stato premiato per l’attuazione del protocollo The New Green Revolution per la sostenibilità economica ed ambientale, il risparmio energetico attivato in azienda, il monitoraggio delle emissioni, l’adozione di una coltivazione biodinamica, l’adozione del primo prototipo di macchina per i trattamenti in vigneto a recupero di prodotto per zone collinari.