Dopo i road show, per il consorzio di tutela del San Daniele è arrivato il momento del primo format di ristorazione. E il prosciutto crudo dop del Friuli Venezia Giulia ha scelto Fico Eataly World come location, piazzando alle porte di Bologna il suo chiosco “Al San Daniele” all’interno di Fabbrica Italiana Contadina e avvalendosi della consulenza per la ristorazione di Alessandro Fuzzi, chef del ristorante “Al Boccon Divino” di Bologna, in veste di ambassador fuori regione del prodotto offerto in taglieri e come ingrediente di alcuni piatti al sapor friulano, esattamente come i vini abbinati alle ricette e con altri prodotti artigianali tipici del territorio del Friuli Venezia Giulia. “La presenza a Fico – spiega a Pambianco Wine&Food il direttore del consorzio, Mario Emilio Cichetti – è coerente con la scelta fatta già lo scorso anno di essere presenti nei locali di tendenza di cinque città italiane, che poi sono diventate dieci e che continueremo a portare avanti fino a Natale. Se poi il format funzionasse, come ci auguriamo, sarebbe bello pensare di portarlo altrove. Intanto prendiamo le misure all’interno di Fico, auspicando che si possano realizzare i propositi di successo e di visibilità internazionale”.
Perché un consorzio si pone come player per il retail?
Da trent’anni, a casa nostra, organizziamo una fiera di successo dedicata Prosciutto di San Daniele e pensiamo di aver maturato una serie di esperienze importanti nel rapporto con il consumatore finale. L’enoteca e osteria creata a Milano durante Expo 2015 assieme ad altri tre consorzi di tutela ha confermato le nostre convinzioni sull’efficacia promozionale della ristorazione per un prodotto come il nostro. Lo sviluppo di questo format è una conseguenza naturale di quanto fatto per Expo.
Che ruolo ha in tutto questo Alessandro Fuzzi?
Si tratta di una partnership tecnica. Il brand “Al San Daniele” è di proprietà di Promo San Daniele, società interamente controllata dal consorzio. Il ruolo di Fuzzi è stato fondamentale per l’apporto di expertise e capacità nell’ambito della ristorazione e vorremmo che fosse lui il nostro consulente qualora il format dovesse essere replicato.
E per quanto riguarda il road show, che programmi avete per il 2018?
Il nostro tour continua. Torneremo certamente a Milano in primavera e poi in molte altre città, con l’obiettivo di coprirne una al mese per un totale di 12-15 esperienze.
Come va il Prosciutto di San Daniele?
Il 2017 è stato un anno di crescita per i consumi in Italia, aumentati a oggi del 3% rispetto al 2016. L’export vale circa il 14% del fatturato nel primo semestre e puntiamo al 15% a fine anno, con ottimi riscontri su mercati quali Francia, Germania, Australia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Paesi Bassi. Fico potrà darci un grosso aiuto in termini di visibilità internazionale.
Qualche altro numero sul vostro consorzio?
Produciamo annualmente 2,7 milioni di prosciutti dop e 21 milioni di confezioni pronte in vaschetta, per un fatturato complessivo franco produttore compreso tra 320 e 330 milioni di euro. Fino al 2016 l‘azienda più grande in termini dimensionali era A&B, che opera con marchi commerciali propri, ma nel territorio della dop sono presenti tutti i principali gruppi industriali del prosciutto, da Beretta a Citterio fino a Grandi Salumifici Italiani.