Parzialmente delusa dall’export negli Stati Uniti, l’Italia del vino si rifà con il boom dell’export in Russia. Il mercato moscovita, dopo anni di delusioni, torna a crescere e nei primi otto mesi ha importato vini made in Italy per 134,6 milioni di euro, con un aumento del 45,6% rispetto allo stesso periodo del 2016.
Proprio in Russia, il 20 e 21 novembre, sono andate in scena le iniziative organizzate da Vinitaly International a Mosca e San Pietroburgo con la partecipazione di 180 cantine presenti o rappresentate dai principali importatori. In programma, oltre tasting ed eventi b2b, anche sessioni speciali a cura degli Italian Wine Ambassador certificati da Vinitaly e una cena di networking tra importatori e un selezionato gruppo di aziende italiane.
“Tra i 10 top importer mondiali, la Russia è il Paese in cui la domanda di vino italiano è cresciuta di più, con un incremento negli ultimi 10 anni del 343 percento”, ha commentato il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese. “La 14ª edizione di Vinitaly Russia intende come al solito contribuire a rafforzare la leadership italiana su questo mercato, intercettando la grande attrattività che qui vanta il made in Italy. La Russia è una piazza emergente che, dopo i recenti sorpassi su Giappone e Svezia, rappresenta il sesto mercato mondiale per il nostro export. E se si dovesse confermare il trend positivo dei primi 8 mesi 2017, l’Italia potrebbe andare ben oltre i 200 milioni di euro di export, riportando i valori sui livelli pre-crisi sofferta negli ultimi anni”.