A Milano, in zona Tortona, debutta Ecrudo, il primo format di ristorazione lanciato da Italy First, società controllata dalla holding anglo-svizzera Sabra presieduta dal finanziere Enea Angelo Trevisan. Gli obiettivi sono ambiziosi: operare negli ambiti della ristorazione, dell’hotellerie e della gastronomia gourmet, seguendo una logica di naturale sinergia tra le attività.
La sfida è stata lanciata da Italy First con l’acquisizione del brand Davoli, una delle più rinomate gastronomie parigine, e ora continua con l’opening del locale in via Tortona, frutto della creatività di Alessandro Agrati, l’interior designer che fondò Culti. La cucina di Ecrudo è stata affidata all’executive chef Angelo Mancuso, cresciuto alla scuola di Elio Sironi, che opera sotto la supervisione di Umberto Vezzoli, executive chef di tutto il gruppo Italy First. La proposta gastronomica è incentrata su piatti tradizionali mediterranei, con tecniche di cotture non troppo prolungate per esaltare profumi e sapori primari. La cantina è stata affidata all’esperienza di Piero Sattanino, sommelier campione del mondo nel 1971.
“Ecrudo nasce a Milano ma è un format da esportazione – spiega Trevisan a Pambianco Wine&Food – e stiamo pensando di iniziare a portarlo in altre città europee per poi entrare in Asia e nel mercato nordamericano. Vogliamo coinvolgere nuovi investitori e non escludiamo, se dovesse crescere come pensiamo, di arrivare a quotarlo in Borsa. Per ora pensiamo a due nuove aperture nel 2018 e altre tre nell’anno successivo”.
Intanto però i piani della holding comprendono altre due mosse. La prima è l’apertura di una gastronomia a marchio Davoli a Milano, con spazio bistrot al proprio interno, che si dovrebbe concretizzare entro il mese di aprile. “Abbiamo individuato un paio di location adatte, in zone di passaggio ma anche frequentate da un buon numero di residenti”, dice Trevisan. La seconda è l’ingresso nell’hotellerie che dovrebbe iniziare dal recupero di una masseria a Otranto, nel Salento, con apertura ipotizzata per l’estate 2018. “Vogliamo arrivare a creare una catena di una dozzina di strutture in Italia, dalle Langhe alla Sicilia passando per le città più importanti. Si tratta di boutique hotel con ristorazione interna e con organizzazione di laboratori del food”.
L’investimento per ora è stato effettuato direttamente da Italy First, ma Trevisan apre a formule di collaborazione con potenziali partner. “Non venderemo il format e non vogliamo ipotizzare uno sviluppo in termini di franchising. Pensiamo invece di mettere attorno al tavolo una decina di amici dicendo loro: questa è l’idea, chi ci crede ci investa”. Quanto ai mercati esteri, si punta all’apertura di società per la gestione delle attività in loco con partner locali.