Un business da tre miliardi di dollari. A tanto, secondo quanto riporta il quotidiano Financial Times, potrebbe arrivare a fine anno il giro d’affari di UberEats, il servizio di consegna a domicilio di cibo lanciato da Uber.
Nel secondo trimestre, scrive il Financial Times, UberEats ha rappresentato fra l’8 e il 10% delle prenotazioni di Uber, per un giro d’affari lordo compreso tra 700 e 870 milioni di dollari raccolto attraverso il food delivery service su un totale di 8,7 miliardi dell’intero gruppo fondato da Garett Camp e Travis Kalanick. Proprio Kalanick ha pagato il periodo di difficoltà della società con un clamoroso quanto inaspettato licenziamento nel mese di giugno. È comunque chiaro che la diversificazione nel cibo sta crescendo a un passo ben più veloce rispetto al core business di Uber. Il servizio ha raggiunto 29 paesi del mondo e a fine anno sarà operativo in duecento città tra cui Milano, dove è attivo da circa un anno ed è finora l’unico centro italiano servito da UberEats.
Il business del food delivery fa gola e UberEats non dovrà affrontare “soltanto” la concorrenza degli specializzati. La scorsa settimana, Facebook ha lanciato un servizio apposito per gli Stati Uniti e intanto sta crescendo quello avviato due anni fa da Amazon. I competitors quindi crescono ma a suo vantaggio, secondo gli esperti consultati dal quotidiano londinese, UberEats può vantare costi più convenienti e maggiore velocità di consegna.