Famiglia Cecchi mette il turbo. L’azienda storica del Chianti Classico e di proprietà familiare si appresta a chiudere il 2017 con un aumento previsto del 10% rispetto ai 37 milioni di fatturato consolidato dell’esercizio precedente. La crescita, secondo quanto dichiara a Pambianco Wine il direttore generale Leonardo Raspini, è legata al rafforzamento delle posizioni nei mercati nordeuropei, in particolare quelli scandinavi, e in nord America. L’export genera il 50% dei ricavi.
A Famiglia Cecchi, gruppo presieduto da Cesare Cecchi e amministrato dal fratello Andrea Cecchi, fanno capo le tenute Villa Cerna nel Chianti Classico, Castello Montaùto a San Gimignano, Val delle Rose in Maremma e Tenuta Alzatura in Umbria, per una produzione complessiva di 7,5 milioni di bottiglie. Tra i principali mercati esteri compaiono il Regno Unito, da cui dipende il 20% dell’export complessivo, davanti a Usa e Germania con il 10% del fatturato estero. Particolarmente soddisfacente la situazione sul fronte della marginalità, con un ebitda pari al 15% del fatturato totale nel corso del 2016.
La crescita di Famiglia Cecchi è sostenuta da un piano di investimenti consistente in ambito produttivo e tecnologico, ma anche nelle attività ricettive all’interno delle tenute. Per la sola azienda di Val delle Rose in Maremma sono stati spesi 10 milioni di euro negli ultimi dieci anni tra il rifacimento dei vigneti e la costruzione della nuova cantina, inaugurata nel 2011 e strutturata come location per wine tasting, eventi e attività agrituristica. A San Gimignano è in fase di progettazione la nuova cantina di vinificazione dedicata alla Vernaccia, un vino su cui la famiglia Cecchi è pronta a scommettere per i mercati esteri e in particolare per la Germania. In termini enoturistici, l’obiettivo è quello di offrire all’interno di ogni tenuta di un sistema di hospitality che oggi è attivo non solo a Val delle Rose, ma anche nella foresteria di Villa Cerna con un progetto di ristorazione, wine tasting e shopping di prodotti enogastronomici chiantigiani e a Montefalco, in Umbria, con Foresteria Alzatura a Palazzo Mustafà, affidata dallo scorso maggio a una nuova gestione.
L’ultima acquisizione conclusa dalla famiglia Cecchi risale al 2015 ed è quella di Villa Rosa, a Castellina in Chianti, per un’estensione complessiva di 126 ettari di cui circa 25 coltivati a vigneto. Si tratta del territorio individuato dalla società per la sua prima Gran Selezione di Chianti Classico con brand dedicato, a partire dall’annata 2015 che sarà messa in commercio a partire dal prossimo anno.
Le proprietà complessive della famiglia Cecchi ammontano a oltre 360 ettari di cui 190 in Maremma, compresi quelli in affitto a lungo termine, 100 nel Chianti Classico, 46 a San Gimignano e 30 a Montefalco in Umbria.
“Per i prossimi cinque anni – racconta Raspini – sono in programma investimenti per 12 milioni di euro tra il completamento della cantina a San Gimignano, la messa a dimora di nuovi vigneti e la parte principale identificata nella tecnologia di vinificazione e imbottigliamento. Quanto alle acquisizioni, la società ha ancora voglia di crescere e di acquistare terreni per essere più autosufficiente e alzare ulteriormente il livello qualitativo nei territori dove siamo presenti. Ciò non toglie che ci si possa guardare intorno… Ci piacerebbe sicuramente essere presenti con nostre proprietà a Montalcino o a Bolgheri”.