Nasce a Milano un nuovo format di gastronomia toscana con ambizioni worldwide. La location scelta per il primo store a marchio Tosca&Nino, che sarà inaugurato a metà marzo, è in via Melzo, zona porta Venezia. La società nasce come spin-off di Galateo, brand specializzato nel catering per eventi con sede a Firenze e filiale sotto il Duomo. L’obiettivo, entro due-tre anni, è replicare l’esperienza milanese in altre otto città europee e internazionali per poi estendere il progetto come franchising. “Le prossime aperture – spiega a Pambianco Wine il fondatore e amministratore di Tosca&Nino, Simone Arnetoli – saranno a Bruxelles, nel quartiere dell’Unione Europea, e Bordeaux. A seguire sarà la volta di Amsterdam, Barcellona, Berlino, Firenze, Londra e Dubai. Cercheremo in particolare di spingere l’apertura londinese, che rappresenterà un test rilevante per l’affermazione del progetto in chiave internazionale”
Come nasce l’idea del format Tosca&Nino?
Due anni e mezzo fa mi ero imbattuto a New York in una ‘pizzeria toscana’, formula gastronomicamente insensata, che però mi fece capire come il termine ‘toscana’ fosse stato usato come un rafforzativo del concept food italiano più diffuso nel mondo, quello della pizza. Allora mi resi conto che non esisteva, a livello globale, un format serio e organizzato di cucina e vini legati a un brand d’eccellenza come la Toscana. Abbiamo perciò deciso di svilupparlo, coinvolgendo una rete di 120 produttori toscani specializzati in prodotti alimentari, vini e complementi della ristorazione. Tosca&Nino è stato concepito come una gastronomia con possibilità di degustazione e asporto, uscendo dal clichet della trattoria rustica e puntando invece sull’idea di casa toscana.
Che tipo di offerta lanciate?
A livello di food, saremo aperti dalla colazione alla cena e dopocena offrendo prodotti 100% made in Tuscany, compresi i superalcolici che costituiranno le basi per i cocktail e gli aperitivi. Inoltre, sarà possibile acquistare complementi da cucina prodotti da aziende e artigiani toscani: piatti in ceramica di Montelupo, vetri di Empoli, complementi in cuoio di Toscana, coltelli di Scarperia, grembiuli e tovaglie in tessuto di Prato, fino a profumatori d’ambiente e altri manufatti.
Come gestirete la rete internazionale di Tosca&Nino?
Per prima cosa, a Firenze, abbiamo realizzato la sede logistica con un magazzino centralizzato per i prodotti e uno showroom che presenterà a partner attuali e futuri i prodotti delle 120 aziende coinvolte, oltre a uno spazio eventi e formazione denominato Tosca&Nino Academy per istruire il personale destinato ai punti vendita. Per il primo step del progetto, avevamo puntato su quattro partner con cui avviare in società i successivi store; siamo già arrivati a sette. I partner locali entreranno in società con il 49% delle quote di ciascuna gastronomia.
Che programmi avete per Milano, dopo l’apertura?
Stiamo già definendo un programma di eventi per il Salone del Mobile quando Tosca&Nino, in aggiunta alla ristorazione, si trasformerà in sede di eventi per aziende toscane dell’arredamento con il coinvolgimento di Officine Gullo per l’ambiente cucina, Aba per gli arredi su misura nell’horeca, K-array per casse acustiche e amplificazione, Exenia per l’illuminazione.
Come procede l’attività del catering?
Il 2016 è stato un ottimo anno, con circa 9 milioni di ricavi e in linea con l’esercizio precedente nonostante la rinuncia a un appalto considerato non più strategico, che abbiamo compensato con l’aumento negli eventi privati. Per la Toscana è un momento d’oro a livello di immagine internazionale, e siamo letteralmente presi d’assalto da richieste di catering per matrimoni di stranieri che decidono di sposarsi a Firenze. A Milano, dove siamo presenti da otto anni con una seconda sede, stiamo ottenendo ottimi risultati nell’ambito fashion. Infine, Galateo è diventata un punto di riferimento per gli eventi esterni di chef d’alta cucina privi di un’organizzazione specifica nel catering.
Con quali chef lavorate in quest’ambito?
Con Enoteca Pinchiorri abbiamo costituito un marchio ad hoc, Galateo Pinchiorri, per la gestione dei grandi eventi. Abbiamo inoltre lavorato con Filippo La Mantia, Andrea Berton, Vito Mollica del Four Season di Firenze e con Massimo Bottura, che ha firmato a dicembre il menu di un evento realizzato per Gucci.