L’antico magazzino dei vini è la location scelta da Eataly per sbarcare a Trieste. Inaugurato ufficialmente martedì 17 gennaio, il palazzo da tre piani e tremila metri quadrati costruito nel 1902 dall’impero asburgico per stoccare le botti in arrivo da Istria e Dalmazia è stato oggetto di un recupero importante, finanziato dalla Fondazione CRTrieste e realizzato su progetto dello studio Archea dell’architetto fiorentino Marco Casamonti.
Al suo interno, oltre all’esposizione dei prodotti in vendita, Eataly Trieste offre cinque luoghi di ristoro, la caffetteria firmata Illy (che ha sede proprio nel capoluogo giuliano) e l’Enoteca con oltre mille etichette. È inoltre presente, come negli altri store della catena fondata da Oscar Farinetti, l’aula didattica per lezioni, corsi di cucina, degustazioni ed eventi privati de La Scuola di Eataly Trieste.
Le prossime aperture annunciate da Farinetti in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, oltre a quelle già previste di Los Angeles, Las Vegas e Mosca, saranno nel 2018 a Londra e Parigi. Nella capitale inglese, Eataly prenderà posto a Covent Garden, mentre a Parigi punterà sul quartiere di Marais. Inoltre, il fondatore ha assicurato l’impegno per la prima apertura in Sicilia, a Catania.
Si allungano intanto i tempi per l’Ipo. Secondo quanto riporta Affari e Finanza, il piano di Andrea Guerra, presidente esecutivo di Eataly, prevede l’ingresso in Borsa per il 2018, quando la società partecipata da Tamburi Investment Partner dovrebbe raggiungere i 700 milioni di ricavi. Tutti gli Eataly, fatta eccezione per Bari, sono in attivo e il giro d’affari stimato a fine 2016 è in aumento dell’8% nonostante il risultato negativo di Roma, che dovrebbe aver perso uno o due punti percentuali rispetto al 2015. A trainare gli incassi sono state le nuove aperture di New York (secondo store), Boston e Copenaghen.