Affitto troppo caro e ricavi insufficienti spingono Peyrano a chiudere il suo negozio immagine di corso Vittorio Emanuele a Torino. L’azienda torinese famosa per i gianduiotti ha deciso di concentrarsi sulla produzione di cioccolato, effettuata nel laboratorio di corso Moncalieri, licenziando i due dipendenti attivi nella bottega in centro storico, Peyrano-Pfatisch.
La gloriosa storia di Peyrano, fondata nel 1914 e tra le prime a creare un ponte tra food, moda e design con le scatole da collezione firmate negli anni ’90 da Ettore Sottsass e da Alessandro Mendini con Alessi, ha preso una piega negativa a partire dal 2002, con il passaggio del marchio alla famiglia Maione di Napoli, che la portò al fallimento nel 2011. Fu allora che i Peyrano tornarono in possesso del loro brand, con l’obiettivo di riportarlo agli antichi fasti. Ora la famiglia ha deciso di riorganizzare il business, tagliando l’offerta di torte e pasticceria da banco per focalizzare l’attività sui cioccolatini.
Nel frattempo, attraverso il quotidiano La Stampa, è giunta una proposta di ricollocamento per i dipendenti licenziati da Peyrano. A presentarla è stato Luigi Vadalà, proprietario del bar-pasticceria Bunet, che lancia un progetto imprenditoriale basato sulla professionalità della manodopera specializzata. “L’apprendistato diretto non esiste più, sostituito da queste scuole di avvicinamento al mestiere che per alcuni sono parcheggi temporanei. Lì non si impara a fare il pasticciere di Torino come piace a noi” ha affermato Vadalà.