Cresce l’export (+21%) e diminuisce il mercato interno per il gruppo cooperativo romagnolo Cevico, che ha chiuso al 31 agosto l’esercizio 2015/16 con un giro d’affari di circa 130 milioni di euro contro i 131,2 dello stesso periodo 2014/15, di cui 31 milioni derivanti dall’export. I risultati sono stati presentati nei giorni scorsi al Teatro Sociale di Piangipane (Ravenna), dove la presidente Ruenza Santandrea ha illustrato anche gli altri indicatori di bilancio: patrimonio netto in crescita a 69 milioni di euro, utile a 906 mila euro in leggero incremento rispetto agli 826 mila euro del 2014/15, export di prodotto imbottigliato a +14%, posizione finanziaria netta per oltre 20 milioni contro i 14,5 di dodici mesi fa.
Nonostante il rallentamento dell’ultimo esercizio, la dinamica del fatturato resta positiva nel medio termine, con un incremento del 26% negli ultimi cinque anni. Tra i mercati esteri spicca il risultato della Cina, primo paese di destinazione dei vini Cevico davanti a Giappone, Russia, Francia e Gran Bretagna. Proprio al Far East, dove il gruppo è presente anche nella ristorazione attraverso il format Tot i de con cinque locali tra Giappone, Corea del Sud e Cina, è dedicata la novità dell’ultimo anno, linea B.Io (bipuntoio) nell’ambito del biologico.
Il gruppo Cevico opera su due stabilimenti di confezionamento (Lugo e Forli) a conduzione diretta, con un terzo a Reggio Emilia gestito dalla società partecipata Medici Ermete & Figli. Sono 24 i marchi gestiti, con un imbottigliamento annuo che supera i 650 mila ettolitri di vino. Oltre ai brand del mass market come Galassi, Ronco e San Crispino, Cevico controlla marchi di fascia premium come Tenuta Masselina, Due Tigli, Rocche Malatestiane e Medici Ermete & Figli.