Trattative aperte con Dubai e attenzioni mirate anche su Londra, Ibiza e Stati Uniti per la ristorazione a marchio Langosteria. “Abbiamo due possibilità: gestione diretta con i partner giusti locali oppure in stile franchising con un manuale d’impresa che codifichi interni, cucina e collaboratori” spiega a Pambianco Wine il CEO del gruppo milanese, Enrico Buonocore, raccontando i progetti d’internazionalizzazione in cantiere per la holding fondata nel 2007 a Milano e specializzata sul prodotto ittico di qualità.
Il gruppo da 130 dipendenti gestisce attualmente 3 locali, tutti a Milano: Langosteria in via Savona 10, Langosteria Bistrot in via privata Bobbio 2 e il nuovo concept Langosteria Café, aperto a marzo in galleria del Corso e in grado di ottenere nei primi quattro mesi di attività un fatturato di 1,4 milioni di euro. Gli altri due locali hanno registrato nei primi sette mesi un incremento del + 15% rispetto all’anno precedente, chiuso a circa 10 milioni di euro e in crescita del 49% sul 2014. Gli investimenti, che nel 2015 hanno superato i 500 mila euro, sono dedicati al rinnovamento dei ristoranti “per migliorare – si legge in una nota della holding – i processi operativi ed il servizio, rendendo di conseguenza l’esperienza dei locali sempre più piacevole”.
Il rebranding, curato direttamente da Enrico Buonocore in collaborazione con l’agenzia internazionale di brand design Cba, ha per obiettivo un’immagine più immediata del marchio Langosteria e il posizionamento dei suoi ristoranti, che complessivamente sono in grado di gestire 3.200 coperti a settimana e di stappare oltre 90 bottiglie di vino nel solo locale di via Savona, con una quota del 20% per lo Champagne. La holding ha acquisito un forte potere contrattuale in fase di acquisto, testimoniato dai numeri mensili di 400 kg di scampi, 500 kg di King Crab, 13 mila ostriche e oltre 900 kg di pescato reperiti attraverso soci presenti all’interno del Mercato Ittico di Milano e da partner che operano nella fornitura di prodotti ittici d’eccellenza.