Il primo wine flagship italiano su Alibaba partirà a inizio giugno e sarà lanciato da Mezzacorona. Lo annuncia Rodrigo Cipriani Foresio, country manager per Italia, Spagna e Grecia del colosso cinese di e-commerce, a margine dell’assemblea annuale di Federalimentare che si è tenuta a Parma nel giorno di inaugurazione di Cibus. L’azienda trentina, famosa per il metodo classico Rotari Trentodoc e per altri vini tipici della zona, supera così la concorrenza di altri pretendenti al titolo di “pioniere” del vino italiano nel marketplace fondato da Jack Ma che proprio a Vinitaly, dove fu protagonista di un incontro con il premier Renzi per sostenere la penetrazione dell’Italian wine nel più grande mercato asiatico, visitò lo stand di Mezzacorona, incontrando i vertici aziendali.
La partenza del wine flagship Mezzacorona dovrebbe avvenire in occasione del periodo di promozione dei prodotti italiani, che Alibaba ha fissato dall’1 al 4 giugno con una novantina di store aziendali coinvolti. All’interno degli e-store, ha precisato Cipriani Foresio, sono già presenti realtà leader del food come Barilla, Lavazza, Ferrero, Illy e Coop. “Stiamo lavorando fortemente – ha detto in assemblea il country manager Italia – per favorire l’ingresso di prodotti italiani nel mercato cinese. Per quanto riguarda il vino, c’è molto da fare perché l’Italia, primo produttore mondiale, ha una quota di appena il 5% in Cina. Interpretiamo la situazione in positivo, come una grande opportunità per crescere raddoppiando o triplicando le vendite in breve tempo”.
In settimana, Alibaba è stata al centro delle attenzioni per l’uscita polemica di Gucci e Michael Kors dall’International AntiCounterfeiting Coalition, in segno di protesta contro l’ingresso del gigante cinese accusato di non affrontare il fenomeno con il necessario impegno. In merito, la risposta di Cipriani Foresio è stata secca. “Per noi, la lotta al falso costituisce la priorità number one, preservando il nostro market place dal rischio di prodotti contraffatti, semplicemente perché sono i nostri consumatori per primi a non voler acquistare i falsi. Ora siamo entrati a far parte dell’associazione internazionale e più di così… Poi, se uno vuole uscirne, è libero di farlo”.