Durante Vinitaly, il vino più spumeggiante del momento ha presentato i propri numeri. Il consorzio di tutela del Prosecco doc ha colto l’occasione della fiera più importante di settore per svelarsi in cifre, comunicando per il 2015 una produzione totale di 355,2 milioni di bottiglie, con un incremento del 15,8% rispetto alle 306 milioni dell’anno precedente. Cresce intanto il giro d’affari della denominazione, che lo scorso anno ha raggiunto un fatturato stimato al retail di 1,7 miliardi di euro, con una quota export di circa il 70% e un incremento delle esportazioni in valore (+24,5%) superiore a quello per numero di bottiglie (+23%), per un totale di poco inferiore ai 250 milioni di colli. Il prezzo medio a bottiglia è di circa 4,5 euro.
Il 74% delle esportazioni è destinato all’Europa, il 20% al nord America e il restante 6% al resto del mondo. Il primo mercato di destinazione è la Gran Bretagna, con un balzo record del 48,5% sul 2014 e una quota export attuale del 35,1%, davanti a Stati Uniti, +22,6% lo scorso anno, e Germania, che cresce meno dell’1% riducendo il consumo del prosecco frizzante a vantaggio dello spumante. I maggiori tassi di crescita nel 2015 sono stati ottenuti in Francia (+51,8%), Nuova Zelanda (+61,9), Repubblica Dominicana e Vietnam, questi ultimi con quasi il +150%, mentre il consorzio riporta che Emirati Arabi, Nigeria e Sudafrica hanno “superato ogni previsione”. In controtendenza Russia (-16,5%), Cina (-15,5%) e Brasile (-36,5%), per effetto di svalutazioni o aumenti dei dazi doganali.
Il mondo Prosecco doc è composto 10.452 aziende viticole, 1.201 realtà di vinificazione e 356 case spumantistiche, per un totale di oltre 20 mila ettari di vigneto su nove province di Veneto (Treviso, Venezia, Vicenza, Padova e Belluno) e Friuli Venezia Giulia (Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia). Il consorzio precisa che i vigneti di Glera, vitigno atto a produrre il Prosecco, incidono in termini di occupazione del suolo per meno del 3% della superficie agricola totale.
“Il consorzio del Prosecco doc sta sempre più spingendo nella direzione della sostenibilità. Nonostante i grandi numeri, va ricordato che la superficie media delle nostre aziende corrisponde a circa 2 ettari” afferma il presidente, Stefano Zanette.