La Vis esce da nove mesi di gestione commissariale. L’assemblea dei soci del 16 aprile ha eletto Pietro Patton, ex dirigente generale al Comune di Trento, alla presidenza della cantina sociale da 14 milioni di bottiglie con sede a Lavis (Trento), fondata nel 1948 e partecipata da circa mille soci viticoltori. Termina così il mandato dell’avvocato Andrea Girardi, nominato commissario a giugno dello scorso anno quando, a seguito del “no” delle banche al piano di risanamento presentato dalla società, furono revocati tutti gli organi amministrativi per verificare l’operato della precedente governance e reimpostare le linee strategiche.
Girardi ha condotto il proprio incarico rinnovando le posizioni chiave della società e nominando Massimo Benetello, ex Zonin 1821 e Vignaioli Ponte, alla direzione generale, Filippo Mangione alla direzione commerciale estero e Federica Cazzara al marketing. Ha inoltre avviato il piano di risanamento e ottenuto lo sblocco di 7,85 milioni da parte di Cooperfidi per il lease-back sull’immobile della vecchia cantina. Girardi si è congedato sottolineando i risultati ottenuti: “Abbiamo disinnescato la ‘bomba’ Cesarini Sforza, nominato il nuovo direttore, effettuato molti risparmi, trovato un accordo con le banche. Abbiamo lavorato sullo statuto. Ora La Vis può ripartire”. Cesarini Sforza, noto marchio di spumante Trentodoc, è stato infatti riportato all’interno della casa madre con unica regia, al pari di un altro dei brand con cui opera Lavis ovvero Casa Girelli. Le altre aziende del gruppo, oltre a La Vis, sono Cembra (la cantina più alta del Trentino), Durerweg (brand altoatesino vocato alla coltivazione di antichi cloni) e i due brand con base in Toscana, Cafaggio (Chianti) e Poggio Morino (Scansano).