L’edizione francese della Michelin premia Alain Ducasse e Christian Le Squer. Sono loro a dirigere le cucine dei due nuovi ristoranti che hanno guadagnato la terza stella, l’Alain Ducasse au Plaza Athénée e il Le Cinq, entrambi a Parigi. La guida “rossa”, in generale, sancisce il trionfo della capitale, che ottiene anche cinque nuovi “bistellati”, ma la Francia presenta quest’anno una diminuzione del numero complessivo di ristoranti che si sono aggiudicati la stella: sono 600, nove in meno del 2015. Ducasse, peraltro, è protagonista al tempo stesso di un successo e di un insuccesso, perché un altro suo ristorante, Le Meurice, ha perso la terza stella e si deve accontentare di due. Sono invece 42 i ristoranti ad essersi assicurati la prima stella e anche in questo caso Parigi interpreta un ruolo di primo piano, con sei neostellati in città. Tra le bocciature dell’edizione 2016 si segnala quella di Le Relais Bernard Loiseau in Borgogna, che ha fatto discutere perché il ristorante è diretto dalla vedova dello chef che si suicidò 13 anni fa proprio per timore di essere penalizzato dalla Michelin. E un altro suicidio, questa volta presunto ma non ancora accertato, ha adombrato il clima di festa che avrebbe dovuto caratterizzare la presentazione: all’inizio è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare Benoit Voilier, che i francesi consideravano il miglior chef del mondo, scomparso alla vigilia.