Mezzo miliardo di bottiglie? Obiettivo certamente ambizioso, ma non impossibile per il mondo Prosecco. Quest’anno, grazie a una vendemmia eccezionale, dovrebbe essere raggiunta quota 400 milioni nella Doc delle nove province di Nordest (4 del Friuli-Venezia Giulia e 5 del Veneto), cui vanno aggiunte le 80 milioni della Docg Conegliano Valdobbiadene e le 5 della più piccola denominazione controllata e garantita dei Colli Asolani. In tutto fanno 485 milioni: il risultato dei 500 milioni è a portata di mano per la bollicina italiana più venduta nel mondo, con crescite a due cifre in mercati chiave quali Stati Uniti, Gran Bretagna (+75% lo scorso anno) e anche in Germania. “Troppo Prosecco? Il mercato non è ancora saturo”, ha affermato dal sito del Corriere della Sera Mario Moretti Polegato, titolare di Villa Sandi e membro del consiglio della Doc presieduta da Stefano Zanette. Un altro noto produttore, Gianluca Bisol (la cui azienda è partecipata dai Lunelli, quelli delle Cantine Ferrari di Trento), prevede una produzione di un miliardo di bottiglie entro 15 anni. “La richiesta è talmente alta – aggiunge Moretti Polegato al Corriere – che quest’anno prima di Natale metteremo sul mercato già l’annata 2015. Quella precedente non basta”. La crescita produttiva, dalla creazione della grande Doc a oggi, è stata imponente: si partiva, nel 2009, da 160 milioni di bottiglie considerando anche le due Docg, salite a 380 lo scorso anno per un fatturato stimato in oltre due miliardi di euro, che corrisponderebbe al 20% del giro d’affari complessivo del vino italiano. Resta l’incognita prezzo, perché la crescita del Prosecco nel mondo è stata sostenuta da una politica piuttosto aggressiva. Per Moretti Polegato, il prezzo medio è destinato ad aumentare verso quote considerate corrette, ovvero 5-6 euro per il prodotto Doc e 7-8 euro per il Docg.