Un articolo pubblicato nel fine settimana da un sito brasiliano ha spinto, lunedì 8 giugno, il titolo Diageo fino al +8,5% sulla piazza londinese, massimo rialzo quotidiano ottenuto dal 2008 per la società leader nel beverage alcolico, proprietaria tra gli altri dei marchi Guinness (birra) e Johnnie Walker (whisky). L’articolo in questione è stato pubblicato sul sito del magazine Veja e riportava indiscrezioni su un’ipotetica offerta di acquisto, che Diageo ha evitato di commentare, da parte del miliardario brasiliano Jorge Paulo Lemann con due soci del fondo di investimento 3G Capital Partners. Le azioni di Diageo avrebbero poi chiuso la giornata di lunedì con una crescita del 6,8% sulla quotazione del venerdì precedente. Tuttavia, secondo quanto riporta il quotidiano The Wall Street Journal, è assai improbabile che siano state presentate offerte formali perché, in tal caso e in presenza di una variazione del titolo superiore al 5%, le regole del mercato finanziario londinese prevedono che ne debba essere informato il Takeover Panel, organismo indipendente che regola ed effettua la supervisione sulle acquisizioni, mossa che Diageo non avrebbe finora effettuato. Il mercato non sottovaluta l’intraprendenza di Lemann, coinvolto in alcune delle maggiori operazioni degli ultimi vent’anni (comprese le acquisizioni andate a segno dei colossi alimentari Heinz e Kraft e della catena di fast food Burger King), ma la maggior parte degli analisti, secondo quanto sostiene il Wsj, ritiene troppo oneroso (e sproporzionato rispetto alla capacità di generare utili) l’impegno di spesa per assicurarsi Diageo, la cui valutazione di mercato sarebbe pari a 48 miliardi di sterline. Non è da escludere che 3G possa avviare un tentativo di acquisizione attraverso Anheuser-Busch InBev, la multinazionale belga proprietaria di oltre 200 marchi di birra (tra cui Stella Artois), di cui possiede una quota azionaria rilevante. “Le notizie di un potenziale accordo sembrano premature e possibilmente erronee” ha commentato Trevor Stirling, analista della Bernstein Research. Il titolo però ha continuato a crescere anche nei giorni successivi e ora sfiora gli 1,9 pound.