Si è chiuso ieri a Bordeaux il più grande evento mondiale del vino. Inaugurata (per la prima volta nella storia) dal presidente della Repubblica François Hollande, la diciottesima edizione di Vinexpo ha confermato, stando ai primi resoconti, l’ottimo andamento di mercato per le bollicine non soltanto francesi, ma anche italiane. Secondo quanto riporta il sito specializzato WineNews, Les Grands Chais de France, uno dei più importanti distributori di vino d’Oltralpe, avrebbe stretto un accordo in esclusiva con Villa Sandi, azienda di proprietà di Giancarlo Moretti Polegato (che controlla anche La Gioiosa), per la fornitura di Prosecco a una rete di oltre 90mila ristoranti. Sempre secondo WineNews, anche le grandi maison dello Champagne starebbero cercando di accaparrarsi la distribuzione di marchi di Prosecco italiano e Cava spagnolo, caratterizzati da prezzo inferiore e da una maggiore semplicità e immediatezza, che li rendono adatti a un pubblico giovane e al “rito” dell’aperitivo. A Vinexpo hanno esposto circa 2.350 espositori da 42 Paesi tra cui l’Italia, preceduta soltanto dai padroni di casa per numero di aziende presenti in fiera; a seguire compaiono Spagna, Portogallo, Cile, Argentina, Stati Uniti (con un padiglione dedicato alle imprese della Napa Valley) e Sudafrica. Il numero di visitatori dovrebbe aver rispettato le attese, di poco inferiori alle 50mila presenze. Intanto, il governo francese ha annunciato, per voce del ministro degli Esteri Laurent Fabius, la creazione di un fondo di investimento a controllo statale per promuovere il turismo del vino: “Si tratta di un tesoro nazionale – ha dichiarato Fabius – e il vino può attrarre turismo straniero in regioni tuttora al di sotto delle loro potenzialità come Bordeaux, Borgogna, Languedoc, Rhone, Champagne e altre ancora”. L’obiettivo dei francesi è arrivare entro il 2020 a 100 milioni di presenze turistiche l’anno contro gli attuali 84.
Vinexpo è stata l’occasione per una serie di incontri anche a livello strategico e progettuale. A margine di uno di questi, organizzato dal Comité Européen des Entreprises Vins e dedicato ai rapporti tra Europa e Cina, il presidente di Unione Italiana Vini, Domenico Zonin, ha invitato governo italiano e Commissione Ue ad accelerare la firma di accordi bilaterali per cogliere le opportunità dall’export verso la Cina. “Il comparto vitivinicolo italiano sta già investendo ingenti risorse in attività di promozione e sensibilizzazione per mettere le basi utili a creare la cultura del vino italiano in loco. Un mercato che, solo per noi, vale oggi circa 75 milioni di euro, che potrebbero aumentare notevolmente se riusciremo a superare gli handicap dovuti agli elevati dazi doganali e alla burocrazia imponente”, ha commentato Zonin. Gli accordi bilaterali tra Cina e Unione Europea stanno portando a proteggere 22 indicazioni geografiche italiane, tra cui Chianti, Barolo, Brunello di Montalcino e altre ancora.