La crescita più rilevante riguarda i rosati, balzati da quasi zero a circa il 5% della produzione complessiva. Ma in generale la Maremma si distingue, nel panorama vinicolo toscano, per essere una delle zone più varie in termini produttivi, dove il tradizionale predominio dei vini rossi si fa meno schiacciante. Se in Toscana la quota totale della produzione di vini rossi sfiora il 90%, in provincia di Grosseto la percentuale si ferma al 67% perché, oltre alla tendenza rosè, va considerata la forte presenza di vini bianchi e in particolare del richiestissimo Vermentino.
I numeri sono importanti. Li ha sottolineati nei giorni scorsi il direttore del Consorzio di tutela vini della Maremma toscana, Luca Pollini, in occasione di Maremmachevini, principale evento organizzato nel territorio per promuovere la giovane doc (il consorzio è attivo da soli 4 anni). Nel 2017 le bottiglie prodotte sono state 5,7 milioni con il 41% della tipologia Maremma Toscana Rosso e oltre il 17% di Vermentino. Considerando anche la terza tipologia ovvero il Sangiovese, si ha quasi il 70% della produzione totale di vino imbottigliato.
Il consorzio intanto è arrivato a contare 304 aziende associate, di cui 220 sono viticoltori e per la maggior parte conferitori alle cantine cooperative locali, 1 è imbottigliatore puro e le restanti 83 sono aziende verticali ovvero realtà che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini. “Siamo il quarto vigneto della regione e la nostra varietà è la nostra forza”, ha affermato il presidente del consorzio, Edoardo Donato. “Il nostro impegno consiste nel dare valore ai vini promuovendo il territorio, la biodiversità e le pratiche di agricoltura sostenibile, per tutelare noi stessi e la salute del consumatore che ci sceglie”.
Dal 2016, il consorzio per la tutela dei vini della Maremma toscana collabora con i due consorzi più vicini ovvero Morellino di Scansano e Montecucco per attuare azioni sinergiche in chiave promozionale, ottenendo al tempo stesso un maggior peso anche a livello istituzionale. Nella denominazione operano alcune tra le più prestigiose realtà vinicole italiane, da Antinori (Le Mortelle) a Terra Moretti (La Badiola) a Famiglia Cecchi (Val delle Rose) fino alla joint venture Rothschild/Castellare di Castellina per Rocca di Frassinello.