Signorvino continua la crescita. Il wine&food project del gruppo Calzedonia ha archiviato i primi tre mesi 2018 con un incremento high single digit sullo stesso periodo del 2017, esercizio chiuso al 31 dicembre con circa 30 milioni di ricavi comprendendo il giro d’affari dei punti vendita affiliati (+20% like for like).
“Sono stati tre mesi difficili in generale per il retail, ed è per questo che il nostro risultato acquista un valore particolare, con una crescita quasi a doppia cifra”, spiega a Pambianco Wine & Food il direttore commerciale Luca Pizzighella, evidenziando la dinamica positiva della ristorazione e anche delle vendite di vino per asporto, la cui incidenza sul fatturato ha superato quota 30% con l’obiettivo di arrivare gradualmente alla metà del totale.
Sono circa 1.500 le etichette in assortimento nei 15 store del format, in rappresentanza di almeno 250 fornitori. E per monitorare le tendenze di consumo all’interno dei locali, è stato creato l’Osservatorio Signorvino, i cui primi risultati evidenziano il predominio dell’Amarone della Valpolicella tra le denominazioni per il 2017, davanti a Franciacorta e Prosecco. Su 820 mila bottiglie vendute durante l’anno nei locali Signorvino, poco meno della metà erano di vino rosso, il 28% bollicine, il 19% bianchi e solo l’1% rosati. La società veronese ha potenziato il numero di referenze per le denominazioni più richieste dai consumatori, arrivando a disporre di oltre 80 etichette di Amarone, oltre 70 di Franciacorta e una quarantina di Brunello di Montalcino, anche se lo sforzo principale condotto da Pizzighella e dal suo team consiste nell’inserimento di vini da piccoli produttori e vini naturali. “Sono trend emergenti soprattutto tra gli appassionati – precisa – e volendo rappresentare a 360 gradi il vino italiano, non possiamo certamente ignorare le richieste dei consumatori e in particolare dei millennials”.
Quanto alle nuove aperture, il 2018 vedrà quasi certamente la prima apertura a Roma, dove Signorvino sta valutando alcune opzioni ma non ha ancora definito con certezza la location. Si aggiungeranno un paio di nuove aperture in Italia e possibilmente la prima inaugurazione in area tedesca. “Iniziamo in punta di piedi, non necessariamente in Germania, per poi svilupparci in maniera più aggressiva nel 2019. Ci crediamo e opereremo con una visione di lungo periodo”, conclude Pizzighella. Intanto, durante Vinitaly, i quattro locali veronesi della catena dei vini 100% italiani hanno organizzato una serie di eventi per il fuori salone, ai quali si è aggiunta la prima presenza in fiera dove Signorvino ha “rivestito” l’ufficio stampa occupandosi dello spazio caffetteria.