“Investiamo perché il settore del vino è in salute”, sostiene Andrea Cecchi, amministratore del gruppo Famiglia Cecchi, con una produzione di 7,5 milioni di bottiglie per un fatturato complessivo di 37 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto al 2016. L’ultimo colpo è stato messo a segno pochi mesi fa, nell’anno del 125° anniversario dalla fondazione, con l’ingresso a Montalcino acquisendo 8,5 ettari di terreno di cui sei ettari coltivati a vigneto nei pressi dell’Abbazia di Sant’Antimo.
“Si è trattata di una scelta quasi obbligata – precisa Cecchi – perché non potevamo più limitarci a far da spettatori in un territorio così bello e importante come Montalcino. Abbiamo acquistato questa piccola proprietà, quasi ‘un garage’ se giudicato secondo i nostri parametri… E quando c’è un appezzamento dalla vocazione particolare non possiamo badare a spese: si compra e basta. Per le aree coltivati a Brunello abbiamo pagato all’incirca 900 mila euro l’ettaro”.
E ora? In attesa di degustare il Brunello di Montalcino a marchio Cecchi, per il quale l’azienda non fa previsioni d’annata (“dobbiamo prima capire cosa c’è in maturazione all’interno delle cantine e poi intervenire in campagna”, sottolinea l’amministratore), la società si ferma per qualche tempo sotto il fronte acquisizioni ma intanto porta avanti la conversione dei vigneti a metodo bio e aumenta la superficie coltivata a Vermentino nella tenuta in Maremma. “Questo vitigno a bacca bianca sta ottenendo un successo pazzesco, secondo me sarà il Pinot grigio di domani per l’Italia”, assicura l’imprenditore.
Ora l’obiettivo principale, a livello commerciale, consiste nell’incrementare la percentuale di export, portandola dal 50 al 65% nell’arco di cinque anni pur continuando a crescere in Italia dove ottiene il 20% del fatturato dall’horeca e l’80% dal canale gdo dove opera con autentici best seller come il Morellino di Scansano La Mora, l’etichetta italiana docg più venduta in assoluto. Ma il 2018 sarà anche l’anno del lancio di un’attesissima Gran Selezione nel mondo del Chianti Classico: se ne riparlerà a settembre per l’annata 2015
Le proprietà complessive della famiglia Cecchi ammontano a circa 370 ettari di cui 190 in Maremma, compresi quelli in affitto a lungo termine, 100 nel Chianti Classico, 46 a San Gimignano, 8,5 a Montalcino e infine 30 ettari a Montefalco in Umbria.