Il 92% della produzione di aceto balsamico di Modena igp è destinato all’export. Per l’oro nero dei condimenti, il 2017 è stato un altro anno positivo sotto l’aspetto quantitativo, con un aumento del 3% su base annua e del 5% rispetto al 2015 per un totale di 97,5 milioni di litri. Il giro d’affari è consistente: si parla di 385 milioni di euro incidenti per il 5,8% sul totale del comparto food certificato dop e igp e per il 26% del totale esportazioni del comparto food a indicazione geografica con 882 milioni di euro. I dati sono contenuti nel rapporto Qualivita Ismea 2017 presentato a Roma insieme ai dati settoriali del 2016.
Dai dati emerge che il valore al consumo è stato di circa 970 milioni di euro e che l’export dell’aceto balsamico di Modena igp negli ultimi 10 anni ha messo a segno un incremento del 143%. In evidenza, tra i mercati di riferimento, gli Stati Uniti e il Canada, che messi assieme valgono circa il 30% delle esportazioni, precedendo la Germania con il 20% degli introiti. Tra le principali preoccupazioni del consorzio di tutela c’è l’organizzazione di campagne di comunicazione sul prodotto, per diffondere la conoscenza tra i consumatori e contrastare contraffazioni e casi di Italian sounding.
“Il consorzio – ha dichiarato il direttore Federico Desimoni – nasce per tutelare il consumatore a tutti i livelli e la normativa europea già ci aiuta molto, ma è oltre i confini dell’Ue che questo diventa difficile, pertanto siamo favorevoli alla sigla di trattati bilaterali che possano garantire una tutela reciproca, come quelli recentemente conclusi con il Canada o con il Giappone”.