Lo Champagne continua a premiare gli investitori. Secondo Liv-ex, il benchmark del mercato secondario degli fine wines, la crescita registrata negli ultimi cinque anni dalla bollicina d’Oltralpe è stata pari al 39%, di cui il 20% nel solo 2016. Il valore attribuito alle cinquanta etichette più prestigiose ha pertanto raggiunto quota 347, di gran lunga superiore al 308 attribuito al Liv-ex Bordeaux 500 che ottiene una crescita comunque significativa (+29% nel biennio), dopo il calo delle quotazioni avvenuto tra 2013 e 2015.
L’Italia, pur essendo lontana dalle quotazioni dei grandi vini francesi, guadagna terreno negli ultimi sei mesi, realizzando un progresso del 5% superiore al +4% dei Bordeaux e al +3% degli Champagne.
In generale, dopo un 2016 da record, l’indice Liv-ex 100 ha continuato a crescere e a luglio ha fatto segnare un nuovo record, per effetto dell’offerta limitata di fine wines e dell’incremento di domanda proveniente da nuovi investitori interessati al vino di qualità. Tra i più attivi ci sarebbero i collezionisti russi, cinesi e brasiliani.
Tra i grandi vini italiani, nell’indice Liv-ex 100 sono presenti Massetto annata 2013, Tignanello 2013, Ornellaia 2010, Sassicaia 2009 e 2013 e Solaia 2010.