Il whisky scozzese cresce in versione single malt. Nel 2016, per la prima volta nella storia, l’export del distillato monovarietale da singola distilleria ha superato il miliardo di sterline, mettendo a segno un progresso del 12% rispetto al risultato 2015. La Scotch Whisky Association lo ha definito come stand-out performer all’interno del business generale del comparto, precisando che l’aumento in valore supera quello in volume, pari al 10% per un corrispettivo di 113 milioni di bottiglie.
L’export complessivo del whisky scozzese, che comprende anche il prodotto blended, supera i 4 miliardi di pound e ha ottenuto lo scorso anno un incremento del 4%. Il single malt resta pertanto una nicchia, con una quota del 9,3% in quantità sul totale esportato, ma il peso in valore ha ormai raggiunto il 26 percento.
“La domanda – ha dichiarato Julie Hesketh-Laird, CEO di Scotch Whisky Association – è in crescita nei mercati maturi, come ad esempio gli Stati Uniti, ma anche in quelli emergenti come la Cina”.
L’associazione ha inoltre sottolineato come i conti dello scotch rappresentino il più importante contributo positivo alla bilancia commerciale britannica la quale, senza i 4 miliardi di sterline assicurate dal whisky, avrebbe fatto segnare un negativo del 2,8% in più, arrivando a 139 miliardi di passivo.