A detta di molti espositori, quella che si è conclusa la scorsa settimana a Verona è stata l’edizione della maturità per Vinitaly. Dopo il positivo calo di espositori del 2016, frutto di una selezione finalmente più efficace agli ingressi, la cinquantunesima mostra internazionale del vino mantiene alto il livello delle presenze, fa ulteriore ‘pulizia’ tra gli italiani e ottiene un aumento dell’8% delle presenze professionali estere, che toccano quota 30.200 sul totale dei 48 mila visitatori giunti da oltreconfine. Il numero di accessi in fiera, sommando italiani e stranieri, ha raggiunto quota 128 mila, contro i 130 mila della precedente edizione e i 150 mila del 2015. I dati ufficiali confermano le sensazioni di un ritorno in grande stile dei buyer russi (+42%), ma anche il consolidamento degli ingressi dai principali mercati di destinazione dell’export italiano: in aumento Stati Uniti (+6%), Germania (+3%) e Regno Unito (+4%). Crescite a doppia cifra da Cina (+12%), e Brasile (+29%).
Pur confermando la sua caratteristica di fiera-evento, kermesse di impatto mediatico e punto di riferimento per gli addetti del comparto wine&spirits, Vinitaly riesce a qualificare il livello delle presenze e limita la ressa di curiosi e appassionati sostenendo il ‘fuori salone’ Vinitaly and the City, andato in scena a Verona e per la prima volta anche a Bardolino, sul lago di Garda, che complessivamente ha richiamato altre 35 mila presenze. “L’obiettivo ora – spiega in una nota Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – è continuare in questa direzione, forti dei nuovi strumenti messi a disposizione con la trasformazione in Spa di Veronafiere e dal piano industriale collegato da 100 milioni di euro, con investimenti mirati sulla filiera wine e sulla digital transformation”.
Come lo scorso anno, quando a Verona giunse Jack Ma per avviare le relazioni tra il gruppo Alibaba e le principali aziende del vino italiano, anche l’edizione 2017 ha visto una presenza importante dei buyer cinesi. Robert Yang, fondatore di 1919 (gigante della distribuzione online to offline di wine&spirit), ha siglato un accordo con la Vinitaly International Academy e ha promesso di aumentare entro il 2020 le vendite italiane di oltre 2 milioni di bottiglie, fissando come obiettivo minimo i 68 milioni di giro d’affari. Oltre ad Alibaba e 1919, erano presenti a Vinitaly gli esponenti di Cofco, Winehoo e Suning, tre realtà di importanza strategica per la distribuzione in Cina.
La prossima edizione di Vinitaly, in contemporanea con Sol&Agrifood (agroalimentare di qualità) ed Enolitech (tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola), si terrà dal 15 al 18 aprile 2018.