Come lo scorso anno, Mezzacorona mette a segno un colpo tutto cinese durante Vinitaly. Nel 2016 l’azienda ospitò la visita di Jack Ma, fondatore di Alibaba, che anticipava l’apertura del primo store aziendale sulla piattaforma Tmall; quest’anno è stata la volta di Robert Yang, chairman di 1919, partner commerciale da circa tre anni del gruppo cooperativo trentino. “Siamo stati i suoi primi, e per ora unici, loro fornitori di vino italiano”, racconta a Pambianco Wine il direttore generale del gruppo, Fabio Maccari. “Abbiamo iniziato a rapportarci con 1919 quando aveva una quarantina di negozi e oggi, a due anni di distanza, ne controlla già un migliaio. Il lavoro che stiamo impostando tiene conto della crescita da qui al 2019, quando il gruppo prevede di arrivare a seimila negozi, con prodotti mirati per le specifiche situazioni”.
Dal bilancio aziendale che si chiuderà il 31 luglio, Mezzacorona si aspetta una crescita di circa il 5% rispetto al 2015-16 chiuso a 163 milioni di euro negli 11 mesi anziché 12 (anticipo reso necessario per rimettere in linea la contabilità con il momento dei conferimenti delle uve) non soltanto grazie all’export, che vale oltre l’80% del turnover, ma anche grazie all’Italia, che potrebbe far segnare un aumento a due cifre nel canale della grande distribuzione e anche nell’horeca. “Abbiamo riposizionato i prodotti, investendo nell’alto di gamma, e lavorato con attenzione sulla coerenza tra marchio, azienda e territorio. Senza dimenticare l’impegno profuso nella comunicazione e nei social media, per avvicinare i cosiddetti millennials ai nostri valori e al mondo del vino, con strategie differenziate a seconda dei mercati di riferimento, Cina compresa”, puntualizza Maccari. Un contributo ulteriore sta arrivando dall’incoming in azienda, con 44 mila visitatori in cantina nei 12 mesi e 154 eventi organizzati nella sede di Mezzocorona.
Tra le novità di prodotto portate a Vinitaly spiccano Rotari 40 anni, riserva in edizione limitata e con veste dorata per celebrare il quarantesimo della divisione spumantistica Trentodoc del gruppo, e lo spumante Accussì di Feudo Arancio, espressione dell’azienda controllata con base in Sicilia. Mezzacorona ha inoltre presentato il suo bilancio di sostenibilità, riferito all’annata agraria 2014-15, diventando la prima azienda del wine nella redazione di un documento sulla corporate social responsibility e seguendo l’esempio di altri big del food come Autogrill, Barilla, Illy e Lavazza.
“La nostra azienda appartiene agli agricoltori. Dobbiamo trasferire questa unicità ai consumatori internazionali, seguendo il claim ‘Made in Trentino, Italy’, con cui già ora ci presentiamo nel mercato americano. Siamo una piccola porzione dell’Italia, che fa qualcosa di speciale”, conclude Maccari.