C’è la firma di Philippe Starck sul nuovo ristorante della famiglia Alajmo, il secondo a Venezia dopo lo storico Grancaffè Quadri di piazza San Marco. Il gruppo guidato da Raffaele Alajmo, che con il fratello Massimiliano in cucina vanta a Le Calandre di Rubano le tre stelle Michelin dal 2002 (è stato il più giovane chef della storia a ottenerle, a soli 28 anni), ha inaugurato a fine novembre Amo, l’elegante ristorante veneziano situato nell’atrio del rinnovato T Fondaco dei Tedeschi, il primo centro commerciale di lusso della città lagunare gestito da Dfs (gruppo Lvmh). La cucina è curata dagli chef Silvio Giavedoni, già alla guida del Quadri, e Vania Ghedini.
Per Starck, che conosce bene Venezia avendo peraltro casa nell’isola di Burano, si tratta del primo ristorante progettato in Italia, mentre la lista dei locali da lui concepiti è piuttosto nutrita non solo in Francia, dove iniziò nel 2000 con il ristorante di cucina fusion asiatica Bon a Parigi per poi aggiungere tanti altri tasselli tra la capitale e il resto del Paese, ma un po’ in tutto il mondo attraverso la partnership con il gruppo di hotellerie Yoo. “Ogni pezzo di arredamento – dichiara in una nota l’archistar – è un concentrato di spirito veneziano: i divani sono ispirati alle gondole, i vetri sono forgiati dai mastri vetrai di Murano, le pareti ritraggono fantasie ispirate al carnevale di Venezia”.
Con l’opening di Amo, sono cinque i ristoranti controllati dalla famiglia Alajmo, per un fatturato complessivo di circa 12 milioni di euro nel 2015. Oltre a Le Calandre, Grancaffè Quadri e Amo, appartengono al gruppo il Caffè Stern a Parigi e il locale da dove è iniziato tutto, La Montecchia, immerso in un golf club alle pendici dei Colli Euganei.