Con le ultime tre acquisizioni comunicate la scorsa settimana, Mastroberardino conclude un 2016 intenso sotto il profilo dell’espansione mirata all’aumento della capacità produttiva, per rispondere a una crescente domanda di mercato: nel 2015 l’azienda aveva esaurito anzitempo le scorte di vini bianchi, ottenendo un incremento di fatturato del 7% a 12 milioni di euro.
Le operazioni riguardano i territori di Paternopoli e Torella dei Lombardi in provincia di Avellino e di Apice nel Beneventano, a conferma di una strategia aziendale focalizzata nella produzione di vini campani. Ad Apice, dove Mastroberardino possiede dal 2008 una tenuta agricola dedicata prevalentemente alla Falanghina del Sannio, sono stati acquisiti cinque ettari in due riprese, tra settembre e novembre, portando la superficie complessiva a 45 ettari. A Paternopoli, nel cuore dell’areale del Taurasi docg che rappresenta il rosso più nobile della Campania, l’azienda presieduta da Pietro Mastroberardino ha rilevato una tenuta agricola dell’estensione di circa cinque ettari. A Torella dei Lombardi, in località Candriano, è stato acquistato un appezzamento di sei ettari dove sarà possibile ampliare la sperimentazione e la zonazione relativa all’Aglianico doc.
A settembre, il gruppo con sede ad Atripalda (Avellino) aveva inoltre annunciato l’ampliamento della tenuta di Montemarano, sempre in zona Taurasi, con quattro nuovi ettari di terreno per una proprietà complessiva di 16 ettari dedicati alla produzione del rosso top di gamma Radici (docg e riserva) e dei vini passiti. A giugno, infine, Mastroberardino era entrato nel Cilento (Salerno) avviando un progetto di valorizzazione culturale della vite a Pollica, in accordo con l’amministrazione del Comune simbolo della dieta mediterranea patrimonio Unesco, con la messa a dimora di dieci ettari in un terreno di proprietà comunale e affidato in concessione per un minimo di trent’anni.
Con le ultime acquisizioni, il gruppo raggiunge i 230 ettari di proprietà suddivisi tra 13 tenute, di cui 65 appartengono alla Tenuta di Mirabella Eclano dove la famiglia ha avviato un importante programma enoturistico con l’investimento in un golf club, nel Radici resort e nel ristorante Morabianca.