A far notizia, nella presentazione della lista delle migliori etichette italiane secondo Wine Spectator, è stato l’inserimento di un vino prodotto in Toscana da Sting, il Sister Moon 2011. A parte l’attività di vignaiolo a Tenuta Palagio dell’ex Police, la selezione (non si tratta infatti di classifica) effettuata dalla più autorevole rivista specializzata statunitense vede altri sette nuovi ingressi e un predominio della Toscana, con 29 referenze, davanti a Piemonte (15) e Veneto (12). Tutte le regioni italiane sono presenti con almeno un produttore. La top list di Wine Spectator comprende 101 etichette che saranno in degustazione a Opera Wine, l’evento che anticipa di un giorno l’apertura di Vinitaly (sabato 9 aprile), giunto quest’anno alla quinta edizione. Oltre a Tenuta Palagio, a Verona debutteranno le aziende Ippolito 1845 (Calabria), Schola Sarmenti (Puglia), Binomio (Abruzzo), Castello d’Albola (Toscana), Elvio Cogno (Piemonte), Bellenda (Veneto), e La Tunella (Friuli).
Da una classifica all’altra, è stata realizzata dal mensile Gentleman (gruppo Class) la “guida delle guide”, che incrocia i voti delle sette principali guide italiane del vino (Gambero Rosso, Espresso, Veronelli, Bibenda, Vitae, Daniele Cernilli, Luca Maroni) con l’integrazione delle due straniere più prestigiose, Wine Spectator e Robert Parker. Chi ha vinto? Tra i rossi, svetta Sassicaia (Tenuta San Guido), al secondo posto I Sodi di San Niccolò (Castellare di Castellina), terzo Galatrona (Villa Petrolo). Nella classifica tutta italiana, che esclude i giudizi della critica Usa, si impone il Primitivo di Manduria Es (Gianfranco Fino), davanti a Vigna Monticchio (Lungarotti) e ancora Sassicaia.