Il target è il cliente finale cinese, che va “accompagnato” alla scoperta dei vini italiani e delle loro unicità, seminando oggi per raccogliere domani in termini commerciali. Per attrarlo e fare formazione, Business Strategies ha investito in un progetto innovativo che debutta il prossimo 2 aprile a Shanghai: si tratta di Taste Italy Wine Academy, prima wine school per privati con patrocinio Ismea e con ulteriori partnership in via di definizione.
L’annuncio ufficiale sarà dato il 29 febbraio al Chinese Wine Summit di Shanghai da Silvana Ballotta, CEO di Business Strategies, con Jancis Robinson, giornalista e critica britannica che sta scommettendo sul vino made in Italy come autentico protagonista della scena internazionale. L’impatto dei corsi, modulati in sei ore di lezione durante il fine settimana, è stato superiore alle attese: “Le iscrizioni sono sold out fino a luglio” spiega a Pambianco Wine Silvana Ballotta, la cui società è impegnata in percorsi di sviluppo all’estero delle Pmi nei comparti food, wine e lusso, con circa 500 aziende clienti di cui 400 legate al mondo del vino, che producono oltre 100 milioni di bottiglie l’anno ed esportano il 70% della loro produzione. “A coloro che frequenteranno la scuola offriremo un quadro su cosa sia l’Italia delle eccellenze, dalla moda al design fino al vino, per poi entrare nello specifico sulla cultura di prodotto, spiegando come e dove nasce il vino, insegnando a degustare correttamente e offrendo strumenti utili per approfondire autonomamente la conoscenza. Negli Stati Uniti ci sono voluti anni per dare al consumatore le informazioni corrette, ma alla fine l’Italia si è imposta. Ora è il momento di partire in Cina, gettando un primo sasso nell’acqua per poi ottenere un allargamento graduale dei cerchi concentrici”.
La scuola avrà come unica sede il quartiere di Xintiandi, scelto proprio per la sua impostazione occidentale e per la diffusione che ha avuto, negli ultimi anni, il vino europeo in quella zona, partendo naturalmente dalle etichette francesi rispetto alle quali i nostri vini hanno accumulato molto ritardo. La scelta, comunque, è di guardare avanti puntando sulle unicità dell’Italian wine, partendo da grandi vini rossi e prodotti autoctoni. Per quanto riguarda la comunicazione, Business Strategies ha avviato un media planning su quotidiani, come Shanghai Morning Post, e on line con una piattaforma su WeChat.
“L’ulteriore passaggio – conclude Ballotta – sarà portare i cinesi in Italia, per far provare loro il lifestyle italiano a partire dall’enoturismo”.