Un osservatorio per rimediare “alla mancanza di una fonte di rilevazione, commento e diffusione di dati statistici del settore fondati e garantiti istituzionalmente”. Così si è espresso Domenico Zonin, presidente di Unione Italiana Vini, nel presentare il neo costituito Osservatorio del Vino italiano. I partner del progetto lanciato da Uiv sono Ismea e Sda Bocconi. Le prime indagini promosse dall’osservatorio hanno coinvolto, sotto il profilo tecnico, Nomisma Wine Monitor. La presentazione è avvenuta la scorsa settimana a Roma, presso la sede del ministero delle Politiche agricole. Periodicamente i dati del settore verranno aggiornati per offrire analisi di mercato affidabili, “in grado di rispondere tempestivamente alle esigenze informative necessarie per orientare le strategie commerciali e di marketing delle moderne aziende del settore” ha sottolineato Zonin. Il coinvolgimento delle istituzioni, evidente già nella scelta della location per la presentazione (nel dicastero di via XX Settembre), è necessario per operare scelte normative adeguate alla realtà. Cosa è emerso dalle prime attività di ricerca? Innanzitutto la crescita del canale horeca in Italia: oggi rappresenta il 38% delle vendite complessive e nel terzo quarter 2015 ha ottenuto un incremento del 3,1% in volume e del 2,3% in valore rispetto allo stesso periodo 2014. Aumentano i prezzi nel canale off trade e in particolare nella Gdo, che pesa per i due terzi circa del fatturato complessivo: nel trimestre, il fatturato aumenta dello 0,9% a fronte di un calo del 3,9% in valore. Secondo Ismea, l’export a fine anno del vino made in Italy dovrebbe aumentare del 7%, raggiungendo i 5,5 miliardi di euro.